Dopo averti introdotto al concetto del cashflow personale, mi sembra opportuno scriverti dell’altro importante pilastro del mitico Robert T. Kiyosaki, i quattro quadranti del cashflow.
In pratica, ognuno di noi, per guadagnarsi la pagnotta, è posizionato in uno dei quattro quadranti che vedi qui a sinistra.
La lettera E, employee, sta per Dipendente, la S, self employed, sta per lavoratore autonomo, la B, business owner, sta per Imprenditore e la lettera I, investor, sta per Investitore.
Ricapitolando abbiamo:
- Dipendente (lavora per qualcuno e percepisce uno stipendio)
- Autonomo (gestisce il suo lavoro e vende sostanzialmente se stesso)
- Imprenditore (ha delle persone che lavorano per lui)
- Investitore (fa lavorare i soldi per se)
Potrebbe anche essere che appartieni a più di un solo quadrante, rientrando anche in due o più delle sopraindicate categorie. Per essere precisi, però, farai riferimento al quadrante che ti fa guadagnare di più.
Ad esempio se sei un dipende presso un azienda e guadagni 2000 € mensili e nel tempo che ti resta ti dedichi all’insegnamento di una tua passione, come potrebbe essere la fotografia, lavoro autonomo, e da questa ricavi altri 500 € mensili, il tuo quadrante è sempre quello del dipendente. In ultima analisi il quadrante di appartenenza è quello da cui ricavi i maggiori guadagni.
E’ importante capire questo passaggio, perché, ad ogni quadrante appartiene un certo tipo di personalità con tutta una serie di convinzioni, potenzianti o limitanti, che riprenderò in futuri post sull’argomento finanze.
Ora, se l’obiettivo è la libertà finanziaria, che, nota bene, non significa guadagnare tanti soldi, ma bensì guadagnarli senza doverci essere nel processo di produzione del reddito, è chiaro che a questa definizione appartengono solamente gli imprenditori e gli investitori. Un dipendente e/o un lavoratore autonomo, infatti, “barattano” il proprio tempo per poter guadagnare.
Passare dal lato sinistro dell’immagine, Dipendenti e Autonomi, a quello destro, Imprenditori e Investitori, è sicuramente una questione di convinzioni installate nel nostra neurologia (cervello), che, come promesso, analizzerò in prossimi post.
La domanda allora è: “In quale quadrante adesso sei? Ed in quale vorresti invece essere?”
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