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giovedì 21 maggio 2015

L'influenza dell'ambiente nei comportamenti

influenza-ambiente-comportamentiSu questo blog ho già trattato in passato, in altri post, come gli esseri umani sono influenzati, implicitamente ed esplicitamente, dal frequentare le altre persone.

In questo post tratterò invece la “teoria della finestra rotta”, ovvero: come l'ambiente circostante influisce sui comportamenti delle persone.

Questa teoria, che nasce dagli studi di psicologia sociale, suggerisce che persino i più piccoli segnali di disordine - come una sola finestra rotta in un edificio pubblico o privato che non viene riparata - possono incoraggiare la diffusione di comportamenti negativi a causa delle norme sociali che trasmette.
 
Negli anni novanta, il sindaco di New York Rudy Giuliani e altri funzionari governativi concentrarono la loro attenzione sulla lotta ai piccoli ma potenti segnali di disordine e sui crimini minori, tra cui la rimozione dei graffiti metropolitani, la pulizia delle strade e il ricorso alla tolleranza zero da parte delle forze dell'ordine per violazioni apparentemente poco gravi come il mancato pagamento del biglietto della metropolitana. Questi sforzi sono stati collegati dai politici alla diminuzione di crimini e violazioni ben più gravi.
 
Gli studi che avallano la teoria della finestra rotta, sono davvero tanti. Uno dei più bizzarri, compiuti dagli psicologi sociali, è quello messo in atto davanti a un centro commerciale olandese. Mentre gli acquirenti si trovavano nel centro commerciale i ricercatori attaccarono un volantino pubblicitario al manubrio di ogni bicicletta. In un primo caso lasciarono il vialetto nelle condizioni in cui l'avevano trovato, in un altro, invece, aggiunsero dei graffiti. Poiché il vicolo era privo di cestini della spazzatura, le persone che trovavano il volantino potevano fare solo due azioni, staccare la pubblicità e portarsela a casa, o gettarla per terra.

I risultati rivelarono che il 33% dei ciclisti buttò per terra il volantino quando non c’erano i graffiti nel vialetto, mentre con i graffiti la percentuale salì al 69%.

Tutte le ricerche in tal senso sembrano suggerire che quando le persone vedono che altri hanno violato una norma sociale, non solo sono potenzialmente più propense a contravvenire a quella stessa norma, ma anche a violarne una attinente ma diversa. Un esempio potrebbe essere la persona che porta a passeggio il cane in un parco pubblico. Questi potrebbe permettergli di sporcare con i propri bisogni non perché vede altri proprietari consentire ai loro animali di farlo, ma semplicemente perché individua all'interno dell'area verde altri segni di disordine sociale come rifiuti o persone che gettano a terra mozziconi di sigarette.

La domanda che mi sono posto leggendo questi studi è: “Davvero una violazione apparentemente piccola in un ambiente può spingere qualcuno a commettere delle azioni riprovevoli?”

A tal proposito ho trovato il seguente studio. I ricercatori sistemarono una busta con francobollo e indirizzo, che conteneva chiaramente del denaro, a metà in una cassetta delle lettere, in modo che fosse visibile e accessibile passanti. L'unico aspetto modificato fu la presenza o meno di rifiuti sul selciato antistante la cassetta postale. In assenza di sporcizia, solo il 13% dei passanti rubò la busta e il denaro che conteneva. Tuttavia, con il marciapiedi pieno di cartacce la percentuale raddoppiò: circa il 25% dei passanti intascò la busta.

Considerato che l’ambiente circostante è così potente nell’influenzare il comportamento delle persone, chi ha responsabilità o interesse a incoraggiare comportamenti desiderabili farà sicuramente bene a modificare gli scenari in cui vivono le persone.

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